Nuovo appuntamento! L'8 maggio alle 21.00 ci vediamo nel salotto virtuale di AIEM per un nuovo momento di confronto: continuiamo a esplorare il nostro lavoro dedicandoci questa volta alla valutazione.
La valutazione chiude attività e progetti e dà nuova linfa e nuove prospettive al nostro lavoro, consente di analizzare il lavoro fatto e le sue ricadute sulle azioni e i progetti futuri. È una delle fasi più caratterizzanti ma al tempo stesso anche una delle più trascurate della nostra professione, a volte per mancanza di tempo, a volte per mancanza di strumenti.
Ricordiamo che i salotti di AIEM sono appuntamenti gratuiti e informali pensato per educatrici ed educatori al patrimonio che hanno voglia di conoscere collegh* e parlare del proprio lavoro. Un momento di confronto prezioso, che può contribuire ad acquisire consapevolezze e nuove risorse. La tua esperienza sull'argomento sarà preziosa per tutta la comunità di educatrici ed educatori al patrimonio: ti aspettiamo!
ALCUNI PUNTI CARDINE EMERSI DURANTE L'INCONTRO:
Il tema di questo salotto è un tema complesso, che può confondere su alcuni aspetti e coglierci anche impreparati su altri: c'è chi fa la valutazione e la conosce almeno nei suoi aspetti fondamentali e chi non la prevede proprio, ci sono approcci docimologici, il questionario, l'autovalutazione, la valutazione iniziale, quella in itinere e quella a incontri conclusi. Come orientarsi?
Siamo partiti con una domanda sulla differenza fra valutazione (dagli esterni) e autovalutazione (cioè di chi conduce), spostandoci sulla valutazione in itinere e su come fare la valutazione. Ci siamo interrogati sul questionario: quando somministrarlo, ad esempio? Nel caso di una scolaresca è meglio alla fine dell'attività o mandarlo in un secondo momento? E la valutazione deve essere fatta solo con gli insegnanti o anche con i partecipanti?
Quali altre forme ci valutazione ci sono, oltre al questionario? Che differenze ci sono con i questionari di gradimento?
La valutazione è applicabile a diversi livelli e diverse tematiche. Valutare le attività educative svolte permette di capire se ha incontrato i desideri e le aspettative di chi l'ha richiesta (cosa diversa dal questionario di gradimento), aiutandoci a comprendere, ad esempio, se corrispondesse a quanto abbiamo comunicato. Si possono valutare le ricadute e le ripercussioni sul territorio, nel caso soprattutto di progetti che coinvolgano più classi e scuole e diversi partner - quali uffici scolastici, sponsor o reti territoriali. Nel caso di progetti che prevedano due o più appuntamenti si può valutare l'impatto nel breve, medio e lungo periodo. Per avere la coerenza necessaria a un feedback costruttivo, la valutazione dovrebbe essere progettata a monte, insieme agli obiettivi e alla struttura dell'attività stessa. Cosa valutare, come valutarlo, quando valutarlo aiutano a chiudere il cerchio e comprendere l'efficacia delle nostre azioni.
Ma come come affrontare alcuni aspetti magari delicati della nostra attività educativa - ad esempio l'inclusività? La si può valutare? Dipende dagli obiettivi che ci si era posti all'inizio, nella fase di progettazione. Un grande ostacolo a questo proposito sono gli strumenti per la valutazione: dove trovarli, come utilizzarli e come inserirli nella nostra scheda di attività? Negli ultimi anni diversi musei o realtà hanno iniziato a creare dei toolkit, ma trovare quello che serve non è facile e a volte, se lo si trova, tradurlo e adattarlo alla propria realtà richiederebbe un tempo che non abbiamo.
Abbiamo raccolto queste e altre domande che vi siete posti, chissà che non vengano riprese in un futuro per parlare ancora di questo argomento così vasto, ma fondamentale.
Vi aspettiamo al prossimo appuntamento!