Il 24 marzo è stato presentato in Commissione “Industria, Commercio, Turismo” del Senato il Testo Unificato che disciplina la professione delle guide turistiche. Oltre a indicarne le attività proprie, vale a dire: far conoscere, illustrare, divulgare, valorizzare i beni culturali e paesaggistici, l’articolo 2 stabilisce che “Le guide turistiche possono conseguire ulteriori specializzazioni, tematiche o territoriali, attraverso i corsi di formazione previsti dall’articolo 6:
a) per settori culturali, artistici, artigianali, tecnico-scientifici ed enogastronomici;
b) per la didattica museale e le specifiche tecniche di comunicazione con persone diversamente abili, nonché per altri settori culturali e tecnici utili all’esercizio della professione.
Quanto riportato nella lettera b) ha suscitato sconcerto e forte preoccupazione da parte non solo di ricercatori e formatori, di chi ha responsabilità nelle Istituzioni culturali e di chi vi opera, ma soprattutto dei referenti delle Associazioni che rappresentano e tutelano i diritti di quelle persone, così definite nel Testo Unificato.
Tale proposta è condivisa da AIEM Associazione Italiana Educatori Museali, costituitasi nel maggio 2021, realtà di riferimento per le professioniste e i professionisti formatisi in corsi universitari, scuole di specializzazione e master del settore.
Vediamone le ragioni.
“Didattica museale” è una dicitura arretrata ed equivoca; la corretta espressione educazione al patrimonio culturale, da anni acquisita dalla comunità di ricerca e di pratica, è ben più complessa, olistica e articolata; essa comprende la didattica dei beni culturali, diversificata a seconda della “natura” del bene patrimoniale (archeologico, storico-artistico, demo-etno-antropologico, …) e differenziata in relazione alle fisionomie dei pubblici.
Non si tratta di una banale questione terminologica. E c’è da domandarsi perché se nell’ambito della ricerca scientifica e tecnologica le parole interpretano concetti e cambiamenti, veicolano nuovi concetti, e il lessico si modifica alla luce dei dati di realtà, nel settore culturale, invece, una sorta di pigra indifferenza, di disinteresse generalizzato fa sì che si perpetuino espressioni superate e non appropriate.
Fare “didattica museale” (sic) richiede conoscenze e competenze esperte, che sono di pertinenza delle educatrici e degli educatori del patrimonio culturale (materiale, immateriale e paesaggistico); queste figure professionali operano sia all’interno degli Istituti museali, sia di complessi archeologici e monumentali. L’acquisizione di tali conoscenze e competenze esperte è l’esito di percorsi di alta formazione di livello universitario, di pratiche progettuali e costanti aggiornamenti inerenti sia il patrimonio, sia i pubblici.
E non possono essere acquisite con un corso di formazione della durata complessiva di 650 ore, come previsto dall’articolo 6. comma 3.
I Dipartimenti educazione (o Servizi educativi) dei musei sono impegnati con dedizione e competenza a progettare percorsi, attività, laboratori, esperienze per tutti i pubblici. La proposta di emendamento non intende inibire l’accesso ai musei e ai luoghi della cultura da parte delle guide turistiche, bensì si chiede di rispettare la pertinenza del loro operato.
Ma il vulnus più grave del Testo Unificato è là ove si sostiene che la guida turistica possa acquisire non ben precisate “tecniche di comunicazione”, relazionandosi con “persone diversamente abili” (sic). Il lessico utilizzato non tiene in considerazione sia i documenti dell’Organizzazione Mondale della Sanità (OMS) che la “Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità” (3 dicembre 2006), entrata in vigore come Legge dello Stato (3 marzo 2009, n. 18); tali persone sono inoltre indicate genericamente, senza considerare l’ampio e il diversificato spettro che ne caratterizza la singolarità.
Ugualmente grave è ritenere che la frequentazione dei corsi di 650 ore previsti possa abilitare la guida turistica a possedere ed esercitare “specifiche tecniche di comunicazione”. Si fa presente che le “tecniche di comunicazione” sono solo strumentali per costruire una relazione significativa con tali destinatari: essa richiede conoscenze, competenze e comportamenti, ed è l’esito di percorsi formativi specialistici, di aggiornamento, di studio e ricerca, di pratica progettuale all’interno della realtà complessa dell’accessibilità e dell’inclusione, anch’essi di pertinenza delle educatrici e degli educatori sia museali sia del patrimonio culturale.
A titolo di esempio, tra le “tecniche di comunicazione” necessarie per relazionarsi a persone con disabilità c’è la LIS Lingua dei Segni Italiana. Tale lingua, riconosciuta in Italia lo scorso 19 maggio 2021, richiede uno studio lungo (4 + 2 anni) complesso e articolato che deve essere necessariamente alimentato da una continua frequentazione della comunità sorda. L’art. 34-ter del cosiddetto “Decreto Sostegni” sancisce che lo Stato italiano “riconosce, promuove e tutela la lingua dei segni italiana (LIS) e la lingua dei segni italiana tattile (LIST)”; considera le figure dell’interprete in LIS e dell’interprete in LIST “quali professionisti specializzati nella traduzione e interpretazione rispettivamente della LIS e della LIST, nonché nel garantire l’interazione linguistico-comunicativa tra soggetti che non ne condividono la conoscenza”. Infine, il 6 aprile 2022 la Gazzetta Ufficiale ha pubblicato il Decreto (10 gennaio 2022) che istituisce il Corso di Laurea triennale sperimentale ad orientamento professionale in interprete LIS e LIST.
ICOM Italia è da sempre impegnato nel promuovere azioni concrete per il riconoscimento e la tutela dei professionisti museali, nonché nella definizione di competenze e ruoli; si fa riferimento alla “Carta nazionale delle professioni museali” ICOM Italia (2005) e successivi aggiornamenti (2017) nel “Quaderno ICOM per la Riforma. Professionalità e funzioni essenziali del museo alla luce della riforma dei musei statali”.
La proposta di emendamento sostenuta da ICOM Italia con AIEM è stata sottoscritta da numerosi rappresentanti della comunità accademica, museale e scientifica; sono altresì stati informati gli Enti e le Associazioni che tutelano le persone con disabilità, nonché la FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali delle persone con Disabilità). Presidenti, Consiglieri, referenti di tali Associazioni hanno espresso preoccupazione e sconcerto per quanto indicato nel Testo Unificato e hanno aderito alla proposta di emendamento.
Va da sé che le ragioni qui sinteticamente espresse a sostegno della proposta richiedono diversi e articolati approfondimenti, in quanto riguardano problematiche cruciali quali, ad esempio, il precariato del lavoro culturale e la svalutazione di competenze esperte acquisite a fronte di una formazione specialistica.
Promotori
ICOM Italia Comitato Nazionale International Council of Museums
AIEM Associazione Italiana Educatori Museali
Hanno sottoscritto la proposta di emendamento Direttrici, direttori, funzionarie/i di Musei e di altre Istituzioni culturali
Simona Antonacci, MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo
Martina Bagnoli, Gallerie Estensi, Modena
Mariapaola Borgarino, Direzion regionale Musei Lombardia
Marta Boscolo Marchi, Museo d’Arte Orientale, Direzione regionale Musei Veneto
James Bradburne, Pinacoteca di Brera
Marianna Bressan, Museo nazionale e Area archeologica di Altino; Ufficio Valorizzazione Parco archeologico di Sibari
Lia Camerlengo, Provincia autonoma di Trento, Unità di missione strategica per la missione e la promozione dei beni e delle attività culturali – Area funzionale Educazione e Ricerca
Lucia Linda Cella, Provincia autonoma di Trento, Unità di missione strategica per la missione e la promozione dei beni e delle attività culturali – Area funzionale Educazione e Ricerca
Maria Cerzoso, Museo dei Brettii e degli Enotri, Cosenza
Anna Cipparrone, Museo Consentia Itinera, Cosenza
Andreina Contessa, Museo Storico e Parco del Castello di Miramare; Direzione regionale Musei del Friuli-Venezia Giulia
Emanuela Daffra, Direzione regionale Musei Lombardia
Tiziana D’Angelo, Parco Archeologico di Paestum e Velia
Eva Degl’Innocenti, Museo Archeologico Nazionale di Taranto – MArTA
Maria Camilla De Palma, Castello D’Albertis Museo delle Culture del Mondo, Genova
Maria Grazia Diani, Pubblica Amministrazione, Settore culturale
Mario Epifani, Palazzo Reale di Napoli
Maria Grazia Filetici, Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Frosinone e Latina
Flaminia Gennari Santori, Gallerie Nazionali d’Arte Antica, Roma
Axel Hémery, Pinacoteca Nazionale di Siena
Federica Lamonaca, Direzione regionale Musei Lombardia
Lucia Lojacono, Museo diocesano “Mons. Aurelio Sorrentino”, Reggio Calabria
Tiziana Maffei, Reggia di Caserta
Carmelo Malacrino, Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria
Giulio Manieri Elia, Gallerie dell’Accademia di Venezia
Annamaria Mauro, Museo Nazionale di Matera
Francesco Muscolino, Museo Archeologico Nazionale di Cagliari
Massimo Osanna, Direzione Generale Musei, Ministero della Cultura
Valentino Nizzo, Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, Roma
Enrica Pagella, Musei Reali, Torino
Romina Quarchioni, Musei Civici di Jesi
Paola Rampoldi, Museo Popoli e Culture PIME, Milano
Manuela Ricci, Casa Moretti, Cesenatico
Emanuela Rollandini, Provincia autonoma di Trento, Unità di missione strategica per la missione e la promozione dei beni e delle attività culturali – Area funzionale Educazione e Ricerca
Eike Schmidt, Gallerie degli Uffizi
Cecilia Sodano, Museo Civico di Bracciano
Amedeo Spagnoletto, Museo Nazionale dell’Ebraismo italiano e della Shoah, Ferrara
Babette Trevisan, Fondazione Querini Stampalia, Venezia
Marina Volonté, Museo Archeologico di Cremona
Responsabili Dipartimenti Educazione e Servizi educativi dei Musei; Educatrici ed educatori museali
Antonella Angeloro, Dipartimento Educazione GAM Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, Fondazione Torino Musei
Irene Balzani, Dipartimento Educazione, Palazzo Strozzi, Firenze
Sofia Bilotta, Uffici Public Engagement e Formazione, MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo
Giovanna Brambilla, Servizi educativi, Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea GAMeC, Bergamo
Alessandra Campagna, Amici di Brera
Lucia Cecio, Educazione Carrara, Fondazione Accademia Carrara, Bergamo
Annamaria Cilento, Dipartimento educativo, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino
Marilena Criscuolo, Amici di Brera
Irene Innocente, Dipartimento Educazione, Centro Pecci, Prato
Simonetta Maione, Servizi educativi Musei del Comune di Genova
Linda Mazzoleni, Servizi educativi, Museo civico di Bracciano
Alessandra Montalbetti, Amici di Brera
Roberta Musso, Servizi educativi, Museo Borgogna, Vercelli
Federica Novali, Servizi educativi, Fondazione Brescia Musei
Alessia Palermo, Dipartimento educativo, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino
Chiara Pellicciari, Servizi educativi, Musei Civici di Reggio Emilia
Ilaria Pelosi, Amici di Brera
Eleonora Pietrosanto, Dipartimento educativo, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino
Giorgia Rochas, Dipartimento Educazione GAM Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, Fondazione Torino Musei
Chiara Sabatucci, Dipartimento educativo, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino
Federica Sesia, Dipartimento Educazione GAM Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, Fondazione Torino Musei
Luisa Amira Strada, Amici di Brera
Elena Stradiotto, Dipartimento educativo, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino
Francesca Togni, Dipartimento educativo, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino
Silvia Varetto, Servizi educativi, La Venaria Reale, Venaria
Docenti universitari; Ricercatrici e ricercatori
Isabella Bertario, Master “Servizi educativi del patrimonio artistico, dei musei di storia e di arti visive”, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
Paolo Biscottini, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
Lida Branchesi, già docente Sapienza Università di Roma; Groupe des spécialistes sur la pédagogie du patrimoine del Consiglio d’Europa
Anna Chiara Cimoli, Università degli Studi di Bergamo
Marisa Dalai Emiliani, professore emerito, Sapienza Università di Roma
Cecilia De Carli, già professore ordinario; CREA Centro di Ricerca per l’Educazione attraverso l’Arte e la mediazione del patrimonio culturale sul territorio e nei musei, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
Patrizia Dragoni, Dipartimento di Scienze della Formazione, dei Beni Culturali e del Turismo, Università degli Studi di Macerata
Claudia Fredella, Dipartimento di Scienze Umane “R. Mazza”, Università Bicocca, Milano
Antonella Gioli, Scuola di Specializzazione in Beni storico-artistici, Università di Pisa; MUSEIA-Laboratorio di cultura museale, Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere Università di Pisa
Annamaria Marras, Centro Interdipartimentale di Ricerca “Digital Scholarship for The Humanities”, Università di Torino
Silvia Mascheroni, Master “Servizi educativi del patrimonio artistico, dei musei di storia e di arti visive”, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano; Scuola di Specializzazione in Beni storico-artistici, Università di Pisa
Antonella Poce, INTELLECT Centre; Centre for Research into Heritage Education, Well-being and Teaching Technology Department of Education and Humanities, Università di Modena e Reggio Emilia
Laura Polo D’Ambrosio, Master “Servizi educativi del patrimonio artistico, dei musei di storia e di arti visive”, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
Domenica Primerano, Dipartimento di Lettere e Filosofia, Università di Trento; Scuola di Specializzazione in Storia dell’Arte, Università di Macerata
Federica Santagati, Università degli Studi di Catania
Michela Valotti, Dipartimento di Storia, archeologia e storia dell’arte, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
Danilo Zardin, Dipartimento di Storia dell’economia, della società e di scienze del territorio “M. Romani”, Centro di ricerca per l’educazione attraverso l’arte e la mediazione del patrimonio culturale sul territorio e nei musei (CREA); Master “Servizi educativi del patrimonio artistico, dei musei di storia e di arti visive”, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
Presidenti, responsabili e referenti di Associazioni, Enti, Fondazioni e Società
Cristina Bucci, L’immaginario Associazione Culturale per l’educazione museale, Firenze
Maria Chiara Ciaccheri, ABCittà, Milano
Annalisa Cicerchia, Cultural Welfare Center
Vittorio Corsini, ENS Ente Nazionale Sordi, Consiglio regionale Lazio
Cristina Chiesura, “Mi riconosci”
Cristina Da Milano, ECCOM Centro Europeo per l’Organizzazione e il Management Culturale
Martina De Luca, Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali, Ministero della Cultura
Alessandra Gariboldi, Fondazione Fitzcarraldo, Torino
Chiara Lachi, L’immaginario Associazione Culturale per l’educazione museale, Firenze
Miriam Mandosi, Area Musei Consiglio Regionale ENS – Ente Nazionale Sordi Lazio
Massimo Massussi, Matrix96, Roma
Simona Menci, Società Cooperativa Sistema Museo
Stefano Menghini, A.I.P.D. Associazione Italiana persone Down, Sezione di Roma
Maura Montagna ADMaiora, Milano
Clara Rech, ANISA Associazione Nazionale Insegnanti Storia dell’Arte
Margherita Sani, Europeana Education Network; NEMO Network of European Museum Organisations
Antonia Sciancalepore, Auditum Cultura RTI, Roma
Edoardo Schina, Società CoopAcai Phoenix scarl
Catterina Seia, Cultural Welfare Center
Elena Trippini, Società Cooperativa Sistema Museo
Sonia Tucci, Paleoes Experimentaltech Archodrome, Roma
Valentina Zucchi, MUS.e, Firenze