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Educatori, pedagogisti ed educatori museali e al patrimonio culturale: professioni distinte.

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October 10, 2024

Lo scorso agosto è stata approvata la legge 55/2024, che istituisce l'albo dei pedagogisti e degli educatori. Questo passo, sicuramente significativo per tali professioni, ha tuttavia portato con sé molti dubbi in merito ai confini di competenze con il nostro profilo professionale. L'ago della bilancia? La mancanza di un riconoscimento giuridico della nostra professione.

Per tali ragioni l’intento di AIEM è la massima diffusione del documento riportato qui sotto, redatto di concerto con il Comitato tecnico scientifico, al fine di precisare le competenze specifiche della professione a fronte della legge 55/2024. Una riflessione importante per ribadire la specificità dei professionisti dell’educazione museale e al patrimonio culturale e tutelarne il profilo giuridico.

La situazione del prossimo futuro dipenderà da ognuna e ognuno di noi, da quanto riusciremo a portare all’attenzione pubblica il nostro mancato riconoscimento sia nei luoghi di lavoro che nella società, forti delle nostre competenze e con atteggiamento pro attivo, sempre all’insegna del dialogo e del confronto, caratteristiche fondamentali del nostro agire professionale quotidiano.

Vi invitiamo dunque a contribuire alla diffusione di tale documento, scrivendoci a segreteria@aiem-educatorimuseali.it e chiedendone l'invio in allegato.

Vi ringraziamo per l’attenzione e restiamo a disposizione per ogni tipo di dubbio e chiarimento.

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L’annosa questione di una nuova professione: chiarimenti sulla professione degli educatori museali e al patrimonio culturale

L’Associazione Italiana Educatori Museali (AIEM) è la prima associazione di categoria in Italia che riunisce le professioniste e i professionisti che si occupano di educazione al patrimonio culturale, nonché coloro che intendono intraprendere questa professione; è attiva nel perseguire azioni inerenti al riconoscimento giuridico della professione, avviato storicamente in Italia dal dopoguerra e non ancora giunto alla sua definizione. 

Negli anni sono stati redatti diversi documenti con l’intento di delineare un percorso di formazione e un profilo di competenze per l’educatore al patrimonio culturale ed evidenziare così anche formalmente il suo ruolo strategico e cruciale per la società all’interno di musei e luoghi della cultura (si veda ad esempio la Carta Nazionale delle Professioni Museali, ICOM Italia e il documento Per il riconoscimento giuridico degli educatori museali, AIEM).

L’educatore al patrimonio culturale è una figura professionale transdisciplinare che si occupa dei processi di apprendimento da parte dei molteplici pubblici, mettendoli in relazione con il patrimonio culturale, implicando non solo un’educazione “a”, ma anche “con”, “per” e “attraverso” il patrimonio stesso. Tramite il suo lavoro, contribuisce alla costruzione di legami duraturi nel tempo, affinché il rapporto con il patrimonio culturale non si risolva in una fruizione sporadica e superficiale, ma in un processo di interrelazioni attivo e permanente, con impatti molto più ampi rispetto alla sola conoscenza di ogni testimonianza patrimoniale.

Per svolgere la professione è necessario possedere competenze specifiche, frutto di una formazione specialistica, inerente alla disciplina che afferisce al patrimonio di cui l’educatore diventa mediatore, nonché competenze transdisciplinari che permettano di adottare un approccio olistico e globale, necessario allo svolgimento dell’incarico e che consente di dialogare e collaborare con professionalità diverse, quali quelle dell’educazione e della cura (tra cui quelle definite a titolo d’esempio, ma non limitatamente, dalle leggi 55/2024 e 205/2017), al fine di mettere in campo quella fitta rete di interrelazioni delle comunità patrimoniali, richiesta dalla Convenzione di Faro.

L’attività di un’associazione di categoria che valorizzi, tuteli e promuova la professione di educatrice, educatore museale e al patrimonio culturale è dunque fondamentale per:

  • tutelare l’identità stessa delle professioniste e dei professionisti dell’educazione al patrimonio culturale, che svolgono il proprio lavoro in virtù delle proprie competenze specifiche;
  • favorire la collaborazione tra i diversi professionisti che lavorano nell’ambito del patrimonio culturale, dell’educazione e della cura. 

Alla luce di queste considerazioni, AIEM si impegna a proseguire le azioni intraprese, tese alla tutela e al riconoscimento della figura professionale dell’educatrice e dell’educatore museale, così come è stata qui sinteticamente declinata.

AIEM | Associazione Italiana Educatori Museali

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